Novavido e R&D Alfasigma: progressi verso la retina artificiale liquida 

Questo risultato raggiunto presso il Labio 4.0 Marino Golinelli conferma la validità dell’idea Novavido e imprime un impulso per le prossime fasi
Nelle ultime settimane è stato raggiunto un altro importante traguardo nel progetto della startup italiana Novavido finanziata da Alfasigma per la realizzazione della retina artificiale liquida per le persone affette da malattie degenerative della retina.
In particolare, grazie al lavoro di Giuliana Manzi e Mauro Marzi, presso il laboratorio di Nano-lab del Labio 4.0 Marino Golinelli di Alfasigma, è stata implementata la preparazione di nanoparticelle via microfluidica laminare. Si tratta di un’emergente tecnica automatizzata grazie alla quale il processo di formulazione risulta fin da subito robusto, scalabile e riproducibile oltre che estremamente vantaggioso per controllare e regolare le dimensioni delle particelle desiderate. Questo risultato conferma la validità dell’idea Novavido e imprime un impulso per le prossime fasi: valutazioni in vitro ed in vivo di tollerabilità ed efficacia delle particelle nella retinite pigmentosa.

Che cos’è Novavido?
A giugno 2021, dall’attività di ricerca dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), dell’Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona) e dalle competenze tecnologiche di Alfasigma nasce Novavido S.r.l. Novavido è una start-up innovativa accelerata nell’incubatore G-Factor della Fondazione Golinelli e sostenuta con un primo investimento anche da Alfasigma.

«L’investimento di Alfasigma in Novavido rappresenta un concreto segnale di fiducia nell’innovativa tecnologia e per il team della start-up, accelerata da G-Factor. Alfasigma è orgogliosa di contribuire allo sviluppo del progetto apportando il proprio expertise e competenze specifiche nello sviluppo di terapie innovative» commenta l’ingegnere Stefano Golinelli, presidente di Alfasigma Spa.

Il progetto riguarderà lo sviluppo di un dispositivo iniettabile e biocompatibile, definito ‘retina liquida,’ che consentirebbe un recupero parziale della visione alle persone affette da cecità parziale da malattie degenerative della retina.

La retina artificiale liquida
Novavido, infatti, si propone di sviluppare una nuova proposta terapeutica, potenzialmente rivoluzionaria per la retinite pigmentosa e la degenerazione maculare.

La retina artificiale liquida consiste nell’iniezione nell’area retro-oculare di una sospensione di nanoparticelle polimeriche biocompatibili e fotoattive che sostituiscono i fotorecettori danneggiati ripristinando la stimolazione dei neuroni retinici che inviano le informazioni visive al cervello.

Incoraggianti risultati sperimentali sono stati ottenuti in roditori affetti da cecità spontanea dovuta ad una malattia simile alla retinite pigmentosa, pubblicati nel 2019 su Nature Nanotechnology. Questa tecnologia non necessita di alcun tipo di occhiali, telecamere o fonti di alimentazione e viene somministrata localmente come un farmaco tramite iniezione, consentendo quindi un intervento chirurgico breve e poco traumatico.

I next step
La startup ha concluso un contratto di licenza per l’utilizzo dei 3 brevetti depositati durante le attività di ricerca di IIT e dell’Ospedale Sacro Cuore. Il team operativo beneficerà della collaborazione di esperti dei laboratori di Alfasigma coordinati dal dr. Emilio Merlo Pich, direttore della Ricerca e Sviluppo di Alfasigma.
Una volta che la tecnologia sarà validata nei primi test clinici, la start-up Novavido seguirà i pazienti dalle fasi preliminari alla riabilitazione finale e, allo stesso tempo, continuerà l’attività di ricerca per l’ottimizzazione di questo trattamento e la messa a punto di altre soluzioni per affrontare la varietà di malattie neurodegenerative legate alla visione.

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