L'Italia spende sempre meno per la salute

La spesa sanitaria si riduce in Italia. A rivelarlo il nuovo rapporto sulle Regioni dell’Istituto di studi sui sistemi regionali federali e sulle autonomie del CNR: una tendenza che, viste le esigenze previste per i prossimi anni da diversi analisti del settore, va aumentare la preoccupazione sul futuro del servizio sanitario nazionale.

Il CNR nel suo rapporto precisa che il dato dei tagli alle spese è medio. Diminuisce infatti la spesa soprattutto per le Regioni in piano di rientro per deficit sanitario (Piemonte, Veneto e Lazio), mentre aumenta per quelle a statuto speciale. Tra i vari tagli, relativi al 2013, risalta quello dei farmaci distribuiti in farmacia con ricetta (spesa farmaceutica convenzionata) che diminuisce di quasi il 9% rispetto all'anno precedente, mentre le spese per il personale si abbassano del 1,4%.

Questi dati non fanno che acuire la preoccupazione per la sostenibilità del servizio sanitario nazionale messa in discussione qualche mese fa anche dal IX Rapporto Sanità dell’Università di Tor Vergata di Roma che aveva descritto la nostra spesa sanitaria come una delle più basse d'Europa, minore del 24% rispetto alla media della UE a 15. A titolo di esempio, un italiano spende 752 euro all'anno in meno di sanità pubblica rispetto ad un tedesco.

Se mediamente la spesa è rimasta stabile in rapporto al Pil (circa il 7%, un dato che però va considerato in una cornice generale di decrescita economica), sono le previsioni per un aumento delle situazioni critiche dei cittadini, a causa dell'invecchiamento della popolazione, che fanno presupporre che nel futuro serviranno sempre più prestazioni sanitarie e che sarà necessario investire in innovazione e nuove tecnologie. Anche su questo fronte però, l'Italia va in contro tendenza: come riporta il rapporto Sanità, se per esempio lo Stato in Svezia si occupa di più dell'80% degli investimenti in salute, nel Bel Paese gli investimenti pubblici sono solo al 38,8%, mentre il restante è coperto dai privati (dati 2011).

Se confermato, questo trend implica che la “salute pubblica” faticherà sempre più a modernizzarsi rispetto a quella privata.

Il rapporto CNR-ISSIRFA: http://www.issirfa.cnr.it/7456,1018.html

Il IX Rapporto Sanità: http://www.quotidianosanita.it/allegati/create_pdf.php?all=1959098.pdf


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