Quanto mi costa il pieno di energia?

Che gli energy drink dessero un pieno di energia si sapeva. Ma che fossero anche capaci di aumentare la pressione e la frequenza cardiaca nei consumatori più accaniti diventando potenzialmente pericolosi per chi soffre di ipertensione o di altri disturbi cardiaci, è una scoperta molto recente e altrettanto discussa. Lo studio arriva dai ricercatori dell’Henry Ford Hospital di Detroit, autori di una ricerca pubblicata sulla rivista Annals of Pharmacotherapy.

Caffeina e taurina: contro di loro punta il dito il gruppo di scienziati americani dopo aver effettuato uno studio su 15 volontari sani chiamati a bere mezzo litro di bevanda al giorno per cinque giorni, e monitorati a cadenze regolari nei valori di pressione sanguigna e frequenza cardiaca dopo la somministrazione. I risultati evidenziavano, già al primo giorno di assunzione, un aumento della frequenza cardiaca del 7,8 per cento, aumento che arrivava all'11 alla fine del trattamento. Anche la pressione arteriosa subiva un'impennata, innalzandosi del 7 per cento. Registrato insieme alle altre misurazioni, l’elettrocardiogramma invece restava invariato.

I risultati della ricerca sembrano essere chiari: due lattine di energy drink al giorno – che contengono insieme tanta caffeina come due tazze di caffè -  possono favorire ipertensione e tachicardia, e se ne dovrebbero tenere alla larga i soggetti a rischio.
Eppure non tutti concordano sull’effetto negativo che la caffeina è in grado di avere, da sola, sul cuore. Secondo Gianfranco Parati, primario di Cardiologia all’Auxologico di Milano e docente dell’Università di Milano-Bicocca, è necessaria un’altra sostanza capace di amplificare l’azione della caffeina (ad es. la nicotina). E’ possibile che anche la taurina svolga questo ruolo? Pare che lo studio confermi questa ipotesi, anche se è ancora difficile dirlo. Ma è soprattutto il metodo scientifico utilizzato dal gruppo di ricerca a destare le maggiori perplessità: pochissimi soggetti coinvolti, controlli assenti, mancata adozione della procedura in doppio cieco. Il sistema da adottare in questi casi, per evitare l’effetto placebo, prevede che alcuni volontari (presi a caso) bevano l’energy drink, altri acqua colorata e nessuno (medici inclusi) sappia mai il contenuto del bicchiere. In attesa di maggiori conferme, non resta che affidarsi al buonsenso.





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