Trattare l’ipertensione deve essere un gioco di squadra

L’approccio terapeutico all’ipertensione svolto con una modalità in team, ossia basato sul supporto simultaneo di più figure professionali, permette di controllare in maniera più efficace i valori della pressione, e dunque di ridurre il numero di eventi cardiovascolari gravi.

Un modello di cura integrato favorisce anche una più completa conoscenza della malattia e un maggiore coinvolgimento dei pazienti, coscienti di potere disporre di professionisti diversi in base alle esigenze specifiche di ciascun aspetto della propria condizione. E da non sottovalutare è anche l’importanza della misurazione della pressione in ambiente domestico, con la possibilità di comunicare in maniera rapida ed efficace con i membri del team di cura e supporto, senza dovere attendere necessariamente il follow-up ambulatoriale pianificato.

Il nuovo articolo scientifico pubblicato sul Journal of Nursing Care Quality a gennaio 2024 evidenzia tutti i benefici di questo metodo di approccio terapeutico “di squadra” nei pazienti ipertesi. Dopo un intervento svolto in team da diversi professionisti, infatti, si osserva una riduzione misurabile e significativa della pressione arteriosa sistolica e diastolica, oltre che un aumento statisticamente significativo nel punteggio di conoscenza della malattia (rispetto a prima dell’intervento del team, o in assenza di un approccio multidisciplinare).

Come ben noto, l’ipertensione è un fattore di rischio per numerose patologie a carico dell’apparato cardiovascolare, come infarto e ictus, e rappresenta un parametro essenziale per il mantenimento dello stato di salute generale. Numeri alla mano, in Italia gli ipertesi sono più di 15 milioni, pari a circa il 25% della popolazione totale, con una prevalenza tra gli uomini over 50.

Oltre a prevenire l’insorgenza di questa patologia, una volta diagnostica l’ipertensione è importante adottare le giuste strategie terapeutiche per monitorare i valori della pressione ed evitare un peggioramento della condizione clinica.

Per questo scopo, hanno sottolineato gli autori della pubblicazione, occorre educare i pazienti anche alla cosiddetta autocura, per migliorare la gestione dei farmaci, riconoscere gli stati di malessere e richiedere aiuto in maniera tempestiva ai professionisti di riferimento quando necessario.


Fonte: https://journals.lww.com/jncqjournal/fulltext/2024/01000/team_based_approach_in_hypertension_management__a.15.aspx




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