Il carotene allontana l’aterosclerosi

Seguire una dieta ricca di frutta e di verdura aumenta la concentrazione plasmatica di carotene, con conseguenze positive per la salute dell’apparato cardiovascolare. Nello specifico, l’effetto che si ottiene è la riduzione della placca aterosclerotica, a cui si associa un rischio ridotto di sviluppare malattie cardio-circolatorie.

Per questo si può dire che il carotene, provitamina contenuta nelle carote e in molti altri vegetali, aiuta il benessere dell’organismo e determina importanti benefici per numerosi organi e apparati.
Le più recenti evidenze scientifiche, in particolare, hanno individuato un ruolo decisivo del carotene anche nel prevenire l’aterosclerosi, considerata il principale fattore di rischio per le malattie cardiovascolari in quanto predispone l’organismo a stati infiammatori e a un ambiente ossidativo persistente.

È già noto da tempo che avere una dieta ricca di composti bioattivi, che presentano un’azione antinfiammatoria e antiossidante, aiuta a rallentare il progresso della placca aterosclerotica, fino anche ad arrestarne e invertirne la crescita.

Tra gli alimenti che hanno un impatto più positivo in assoluto sulla riduzione degli stati infiammatori ci sono i vegetali: il nuovo studio scientifico trasversale, pubblicato sulla rivista Clinical Nutrition nel maggio di quest’anno, ha identificato nella concentrazione plasmatica di carotene un bioindicatore significativo del rischio di aterosclerosi. All’analisi ha partecipato una coorte di 204 persone e nella ricerca sono stati presi in considerazione sia i caroteni totali sia gli alfa e i beta caroteni presi singolarmente.

La placca aterosclerotica, poi, è stata misurata attraverso un imaging ecografico bilaterale standardizzato dell’arteria carotidea, e ne è emerso che le persone con aterosclerosi presentavano livelli più bassi di colesterolo buono (HDL) rispetto al resto della coorte.

Sono state così trovate associazioni positive tra l’α-carotene e le particelle HDL, sia grandi sia medie, mentre associazioni inverse sono emerse tra il β- carotene (così come per il carotene totale) e le lipoproteine a bassa densità (VLDL).

Vale a dire, più carotene significa più HDL ma meno VLDL. Infine, più in generale, si è osservato che le persone con aterosclerosi presentano livelli di concentrazione plasmatica di carotene significativamente più bassi rispetto alle altre, con il carotene che tende a essere via via minore all’aumentare del numero di placche aterosclerotiche.


Fonte: https://www.clinicalnutritionjournal.com/article/S0261-5614(23)00147-4/fulltext



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