Polipi uterini, anche le immagini contano

Sul Canadian medical association journal è stato raccontato il trattamento clinico che ha riguardato una donna di 34 anni affetta da polipi alla cervice uterina, che soffriva di dischezia occasionale e sessualmente non attiva. Dopo vari esami strumentali che hanno rilevato la presenza di numerose escrescenze polipoidi nel fornice vaginale posteriore destro, e a seguito di un intervento chirurgico, si è arrivati alla diagnosi di endometriosi polipoide vaginale.

Come noto l'endometriosi si manifesta con sintomi tipici che includono dolore pelvico, mestruazioni dolorose, dolore durante i rapporti sessuali e irregolarità dei cicli mestruali, con perdite ematiche anomale dai genitali. Tra le sue varianti c’è l’endometriosi polipoide: di solito presente sul colon o sulle ovaie, più raramente sulla vagina, determina spesso il sospetto di cancro, anche prima che venga effettuato un esame istologico.

Come accade per l’endometriosi pelvica, anche il trattamento dell’endometriosi polipoide si focalizza sul controllo dei sintomi mediante terapie progestiniche o estrogeno-soppressive. Un esempio di farmaco spesso utilizzato, e che ha riguardato anche il caso in questione, è il noretindrone acetato, un progestinico estraneo relativamente androgeno con comprovata efficacia nel controllo del dolore associato all'endometriosi.

Il racconto di questo caso di studio è stato anche l’occasione per ribadire, da parte degli scienziati, la necessità di documentare il percorso clinico delle pazienti con opportuno materiale fotografico: chiaro, ad alta risoluzione, con didascalie puntuali e magari con un commento riguardo alla rilevanza scientifica dell’immagine stessa.
Viceversa, hanno scritto, basare i criteri di scelta sulla base di elementi di intrigo e drammaticità non risulta essere particolarmente efficace per raggiungere gli obiettivi scientifici di interesse.


Fonte: https://www.cmaj.ca/content/195/17/E620



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