Stati infiammatori da statine e non solo

I valori alti del colesterolo, assieme alla presenza di uno stato infiammatorio, sono fattori che possono fungere da elementi predittivi per eventi cardiovascolari gravi.
Molto spesso l’utilizzo di statine cambia lo scenario di partenza e modifica – oltre all’iperlipidemia – anche il livello di infiammazione. Per questi motivi, per ridurre il rischio di malattia aterotrombotica e complicanze cardiovascolari, può essere utile selezionare dei trattamenti specifici da aggiungere alle statine.

Queste considerazioni sono il frutto di uno studio scientifico, pubblicato su The Lancet nel marzo del 2023, a cui hanno partecipato oltre 31mila pazienti con malattia aterosclerotica (o con un’alta probabilità di svilupparla) e che ricevevano una terapia a base di statine.

Nello specifico, sono state valutare l'importanza relativa della proteina C-reattiva ad alta sensibilità (CRP) e del colesterolo lipoproteico a bassa densità (LDLC) come determinanti del rischio di eventi cardiovascolari avversi maggiori, oltre al rischio di morte cardiovascolare e di morte per tutte le cause.

Si è visto che, oltre al colesterolo, anche la presenza di uno stato infiammatorio residuo rappresenta un fattore di rischio per gli eventi avversi gravi. Dunque lo stato infiammatorio – hanno scritto gli autori della ricerca – deve essere preso in considerazione per le scelte terapiche, perché può incidere in maniera significativa sullo stato di salute del paziente e sui rischi nel breve e nel medio periodo.

Le conclusioni dello studio sono solide anche perché i risultati ottenuti sono stati aggiustati per la presenza di altri fattori di rischio come fumo, indice di massa corporea elevato, stili di vita poco salutari e pressione arteriosa. In particolare, i dati emersi hanno mostrato che potrebbe essere utile, per ridurre il rischio aterosclerotico, aggiungere al trattamento con statine delle terapie aggressive ipolipemizzanti, oltre agli inibitori dell’infiammazione.


Fonte: https://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(23)00215-5/fulltext




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