Il microbiota condiziona anche la performance sportiva

Il microbiota intestinale contribuisce direttamente alla crescita e allo sviluppo muscolo-scheletrico, soprattutto per via del legame esistente tra la popolazione microbica, gli acidi biliari e la massa muscolare. Come emerge anche dallo studio scientifico pubblicato su Trends in Microbiology nell’ottobre del 2022, la presenza di uno stato di disbiosi può interferire negativamente con la prestazione sportiva di medio e alto livello, oltre a rendere poco efficiente l’organismo nella sua totalità.

Anzitutto, il microbiota intestinale – quando in equilibrio – è in grado di regolare le funzioni dell’organismo, favorendo il suo benessere e contrastando gli stati patologici. Per esempio, favorisce il corretto svolgimento delle funzioni metaboliche e contribuisce al rafforzamento del sistema immunitario. Al contrario, le perturbazioni della sua composizione, come avviene nei casi di disbiosi intestinale, sono associate a un’ampia gamma di malattie.

In particolare, lo studio già citato ha indagato il legame tra il microbiota e gli acidi biliari, che come noto sono importanti molecole che condizionano il corretto svolgimento delle funzioni metaboliche dell’organismo. Si è visto, nello specifico, che i microbi presenti nell’intestino tenue e nel colon possono influenzare in maniera significativa la disponibilità e funzionalità degli acidi biliari, impattando negativamente sull’omeostasi metabolica dell’ospite e sulla massa muscolare scheletrica.

Pur essendoci ancora molte incertezze sul legame tra microbiota intestinale e atrofia muscolare scheletrica, è evidente che per mantenere un normale tasso di sintesi proteica è importante che il microbiota resti in equilibrio. Per questo motivo, la manipolazione della composizione batterica attraverso i probiotici può essere una strategia utile ed efficace per ritardare il processo di invecchiamento metabolico e dunque per migliorare le funzionalità dell’organismo. Incidendo, tra le altre cose, anche sulla performance associata all’attività sportiva.


Fonte: https://www.cell.com/trends/microbiology/fulltext/S0966-842X(22)00286-4



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