La plasticità del microbiota intestinale è alleata del nostro benessere

Il tratto intestinale ospita una ricchissima e variegata comunità di microrganismi alleati del nostro benessere.
Tutti i batteri, archei, protisti, funghi e virus che popolano le nostre viscere sono detti, nel loro insieme, microbiota intestinale. Il microbiota svolge un ruolo così fondamentale per l’omeostasi, il metabolismo e la funzionalità del nostro corpo che, secondo alcuni, si tratta a tutti gli effetti di un vero e proprio organo.

La composizione del microbiota è influenzata dalla dieta, dallo stile di vita e da molti altri fattori ambientali e mostra una notevole plasticità nel corso della vita. Una review dell’Università di Friburgo in Germania e dell’Università della California a Los Angeles, pubblicata sulla rivista International Journal of Environmental Research and Public Health, ha voluto indagare proprio gli aspetti legati alla plasticità del microbiota. Capire quali sono i pattern con cui varia nel tempo e i fattori che lo influenzano, infatti, può aiutarci a ottimizzare la capacità del microbiota di mantenerci in buona salute.

La disbiosi intestinale, evidenziano i due autori dello studio, può essere collegata allo sviluppo di numerose patologie, dalle malattie cardiovascolari all’infiammazione cronica, dal Parkinson all’Alzheimer, dall’asma all’allergia. Mentre gli studi su persone che hanno raggiunto età “venerande” in buona salute suggeriscono che ciò sia dovuto anche a un microbiota ben equilibrato.

La plasticità del microbiota è un fattore particolarmente importante per il benessere dell’organismo, sia su scala quotidiana sia nel corso della vita. Il periodo perinatale è uno dei momenti cruciali per plasmare la composizione del microbiota intestinale, tanto che gli effetti si mantengono anche in età adulta. L’impronta data al microbiota durante il periodo postnatale è altrettanto importante. E un ruolo fondamentale per sviluppare una comunità batterica benefica, riportano gli autori, è svolto dal latte materno.

Il periodo che va da poco prima della nascita ai due anni di età, quindi, rappresenta una finestra di opportunità per sviluppare un microbiota sano e dotato di un buon grado di plasticità. Nell’infanzia e nell’adolescenza la composizione del microbiota comincia a essere più stabile e simile a quella dell’adulto.

E poi, con il passare degli anni, la comunità microbica è sempre meno plastica.
A quanto pare, però, una buona plasticità del microbiota intestinale in giovane età si ripercuote anche negli anni a venire. E favorisce un invecchiamento in buona salute perché permette di adattarsi ai cambiamenti ambientali, associati ad esempio alla dieta o ai farmaci, ripristinando una comunità microbica equilibrata e benefica nel nostro intestino.


Fonte: https://www.mdpi.com/1660-4601/20/2/1463?type=check_update&version=1



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