Neurostimolazione, una valida terapia per il male di schiena

La neurostimolazione riparativa su pazienti selezionati affetti da lombosciatalgia (LBP) cronica refrattaria è da considerarsi un trattamento efficace, in quanto produce miglioramenti clinici rilevanti in termini di riduzione del dolore e di miglioramento della qualità della vita.

Questo è ciò che emerge anche da uno studio scientifico pubblicato sulla rivista World Neurosurgery nel settembre del 2022 che ha coinvolto 44 pazienti tedeschi affetti da LBP cronica, tutti con sintomi di dolore e problemi funzionali.

La lombosciatalgia è notoriamente una delle principali cause di dolore e di disabilità a livello globale, con gravi conseguenze sulla qualità della vita e sul benessere psico-fisico. A volte questa patologia può anche diventare invalidante e protrarsi per svariati anni, determinando un costo e un impegno notevole per il sistema sanitario.

In questo contesto, la neurostimolazione attraverso un dispositivo impiantabile mira a trattare l’instabilità neuromuscolare della colonna vertebrale nella zona lombare. Attraverso la stimolazione in L2 della branca mediale del ramo dorsale, l’obiettivo è di ripristinare il controllo motorio del muscolo multifido, con conseguente riduzione del dolore e miglioramento del controllo motorio. Per valutare gli effetti del trattamento sono state analizzate le condizioni dei pazienti a tre, a sei e a dodici mesi di distanza. In tutti i momenti sono stati osservati miglioramenti e, nello specifico, dopo un anno i risultati (quantificati attraverso esami clinici specifici) mostrano un deciso miglioramento in termini di dolore e instabilità neuromuscolare della zona lombare della colonna vertebrale.


Fonte: https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S187887502201381X?via%3Dihub



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