Donne, quando la stipsi provoca disturbi urogenitali

Un recente studio condotto da Marcus Ortega e dal suo gruppo di ricerca presso il Massachussets General Hospital si è posto l’obiettivo di descrivere i disturbi urogenitali in donne con costipazione (da poco grave a grave), confrontandole con pazienti sane.

Lo studio, di natura retrospettiva, è stato condotto sulle donne ricoverate da maggio 2007 ad agosto 2019. In questo periodo i ricercatori hanno raccolti dati demografici, di esami fisici e sulla qualità della vita delle pazienti. Dallo studio sono state escluse le pazienti con sintomi ricollegabili alla resezione intestinale, alle malattie infiammatorie croniche intestinali o al prolasso degli organi pelvici.

Il gruppo è stato diviso successivamente in due sottogruppi: pazienti con costipazione e senza sintomi di stipsi cronica. I ricercatori si sono poi focalizzati sui dati di prevalenza e severità di sintomi legati a disturbi urogenitali. È stata poi condotta un’analisi secondaria tra i pazienti costipati, basata sulla gravità del loro stato.

Dai risultati è emerso che 875 donne - corrispondenti al 59.5% dei pazienti - avevano costipazione cronica. È risultato che queste hanno avuto una maggiore probabilità di manifestare disturbi urogenitali come la dispareunia, l’esitazione urinaria e la sensazione di svuotamento incompleto della vescica e che a maggiore gravità di costipazione sono associati maggiori disturbi urogenitali (maggiore rigidità vescicale, maggiore uso dell’assorbente, un’aumentata frequenza urinaria e una maggior presenza di dispareunia).

I risultati ottenuti dal gruppo di studio di Ortega sembrano, quindi, suggerire che la costipazione abbia l’effetto di peggiorare la gravità dei disturbi urogenitali.
Questo aspetto, come riportano gli autori, dovrebbe essere tenuto in considerazione dagli specialisti del pavimento pelvico per fornire un’assistenza medica più efficace.


Fonte: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34820751/


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