Perché misurare la pressione anche mentre si fa sport

La misurazione della pressione sanguigna sotto sforzo è un ottimo strumento per identificare e controllare l’eventuale ipertensione, al fine di ridurre il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari severe.

I professionisti delle attività motorie e sportive possono condurre test specifici, a intensità non elevata, per valutare le variazioni della pressione sanguigna delle persone. E nel caso in cui si registrino valori troppo elevati, il percorso clinico può continuare con il medico di medicina generale che valuta – attraverso un costante monitoraggio – lo stato di salute cardiovascolare generale del paziente.
È questo, in estrema sintesi, ciò che riporta lo studio pubblicato su International Journal of Environmental Research and Public Health lo scorso febbraio, condotto da un team multidisciplinare da tre continenti (Europa, America e Oceania) e che rappresenta anche una guida pratica sul da farsi.

Se la pressione alta è il principale fattore di rischio per le malattie cardiovascolari, identificarla in maniera corretta ed efficace rappresenta il primo passo per favorire la terapia clinica e ridurre la frequenza di eventi avversi gravi. Tuttavia, molto spesso l’ipertensione arteriosa non viene riconosciuta in tempi opportuni, oppure non viene adeguatamente controllata, perché i metodi di valutazione convenzionali in ambiente clinico non sono sufficienti e non forniscono un quadro esaustivo della condizione di salute del paziente.

Da quanto emerge dallo studio pubblicato su International Journal of Environmental Research and Public Health, nello specifico, la pressione sanguigna sotto sforzo rappresenta un ottimo strumento diagnostico e può consentire individuare casi di ipertensione non facilmente identificabili in ambiente clinico. Affinché i risultati siano utili e comparabili tra loro, però, i professionisti del settore devono misurare la pressione arteriosa a un carico di lavoro minore del massimale, con un’intensità moderata che induca una frequenza cardiaca pari al 70% di quella massima prevista per l’età.

Per esempio, un ottimo strumento per raggiungere queste condizioni è il tapis roulant, dove è possibile modulare con grande precisione il carico di lavoro.

Nel caso in cui venga registrata una pressione sistolica superiore o uguale a 170 mmHg, si può dedurre che con buona probabilità la persona soffre di pressione alta non controllata. A questo punto è necessario approfondire con un controllo con il medico di base, sia per definire le strategie più adeguate sia per avviare un monitoraggio della pressione arteriosa attraverso misurazioni ambulatoriali e domiciliari.

Tutto questo può da un lato favorire l’individuazione precoce di stati ipertensivi e dall’altro indurre una corretta gestione dello stato di salute del paziente, riducendo il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari.


Fonte: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/35270514/



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