L’adipe è legato alla pressione

Misurare il giro-vita ci consentirà di capire se avremo la pressione alta? Effettivamente l’essere sovrappeso, una condizione che indirettamente è legata anche alla larghezza del giro-vita, è uno dei fattori di rischio dell’ipertensione arteriosa, insieme, tra i vari aspetti, al sesso e la familiarità.

La scienza medica ipotizza da tempo un legame fisiologico di base tra il tessuto adiposo e la pressione sanguigna. Un recente studio coordinato dall’Università di Pisa e che ha coinvolto un nutrito gruppo di ricercatori provenienti da Regno Unito, Svezia, Svizzera, Danimarca e Francia, è riuscito a gettare della luce su alcune relazioni che legano questi fattori.

La ricerca, i cui risultati sono stati pubblicati sul numero di gennaio di Hypertension, ha preso in esame più di 1200 pazienti. Si trattava delle persone coinvolte nello studio RISC (Relationship between Insulin Sensitivity and Cardiovascular disease): individui tra i 30 e i 60 anni, con regolari valori di pressione sanguigna. Costoro sono stati seguiti per più di 3 anni e caratterizzati per il loro stile di vita (consumo di alcol, fumo, attività fisica), per i fattori metabolici e per il loro genotipo, nello specifico quello legato alla vasocostrizione, il tratto di espressione dell’enzima di conversione dell’angiotensina (il polimorfismo I/D del gene ACE). Oltre a ciò, ad ogni paziente è stato valutato anche nelle sue dimensioni corporee tramite due indici antropometrici - l’indice di massa corporea (BMI) e la misura della circonferenza della vita (WC) – così da valutarne indirettamente l’adiposità.

L’analisi statistica dei dati raccolti ha evidenziato un rapporto chiaro: ambedue gli indici antropometrici sono associati alla pressione arteriosa, indipendentemente da ogni altro fattore (metabolismo, età, stile di vita). La relazione vale per ambedue i sessi, ma è risultata più marcata per le donne e in chi possedeva peculiari tratti genetici (genotipo ACE II).

I ricercatori hanno anche appurato se esistesse un indicatore predittivo del rischio di ipertensione. È risultato che la misura della circonferenza della vita – un indicatore dell’adiposità solo viscerale - può esserlo, ma non per tutte le categorie di pazienti.
Nel campione femminile dello studio una misura del “giro-vita” (WC) maggiore di 5 cm al basale aumenta infatti il rischio di sviluppare ipertensione al follow-up e il medesimo risultato si ottiene anche con chi possiede il genotipo ACE II. Le donne e chi possiede questo particolare genotipo, associato tra l’altro ad un’estrema sensibilità della pressione al sale, sono coloro a cui più efficacemente potrebbe servire una misura della circonferenza della vita per valutare il rischio di ipertensione.


Fonte: https://www.ahajournals.org/doi/10.1161/HYPERTENSIONAHA.121.18048




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