Quegl’intrecci tra candida e microbiota intestinale

Tra i batteri e i funghi presenti nell’intestino esistono stretti legami, con ripercussioni dirette sulla nostra salute. In particolare, uno studio di settembre 2021 pubblicato sulla rivista scientifica Gut Microbes ha evidenziato come Candida albicans, alla pari di altre specie simili come Candida parapsilosis, sia un patogeno opportunista che occasionalmente può diffondersi in maniera estesa all’interno del tratto intestinale e causare infezioni anche gravi. E soprattutto ha mostrato che tutto ciò è ancora più probabile se la proliferazione è facilitata da anomalie o specifici disequilibri nel microbiota.

Candida albicans è un fungo normalmente presente nell’intestino umano, nonché notoriamente il principale responsabile – in particolari condizioni di immunodepressione o stress – della candidosi. Solo recentemente, però, è cresciuto l’interesse medico e scientifico per i rapporti che intercorrono tra i vari ‘commensali’ presenti nell’intestino, ossia tra batteri, funghi, protisti, archea e virus. Interazioni che possono peraltro essere alla base di una lunga serie di malattie, tra cui stati infiammatori e specifici tumori.

Lo studio ha messo in luce come il fungo responsabile della candidosi si espanda nel tratto gastrointestinale prima di diffondersi nel flusso sanguigno, determinando uno stato di disbiosi fungina. Quest’ultima, inoltre, sembra essere associata a una disbiosi batterica, caratterizzata in particolare da una diminuzione di batteri anaerobici.

Il fatto che ci sia un legame a livello di interazione tra questi due regni è ulteriormente rafforzato da ricerche scientifiche condotte sia in passato sia più di recente. Per esempio, già da decenni è noto che i trattamenti antibiotici possono determinare un accrescimento nel numero dei funghi responsabili della candidosi. E oggi si può dire, con poche possibilità di smentita, che la causa è da ricercare nell’attenuazione di alcune specie microbiche e dunque nell’alterazione dello stato di equilibrio del microbiota, oltre che negli effetti diretti del farmaco sui funghi intestinali.

Insomma, da queste informazioni sembra più che plausibile ipotizzare che, attraverso interventi mirati sul tratto intestinale, sia possibile trattare, curare e prevenire le infezioni fungine come la candidosi.

A sostegno di questa tesi sono stati condotti studi sulle infezioni causate da Vibrio colera e Clostridium difficile, dimostrando il potenziale terapeutico di questo approccio innovativo.
Anche se informazioni a disposizione sono ancora poche e la complessità del microbiota intestinale rende necessario lo svolgimento di ulteriori studi più approfonditi, non c’è dubbio che la direzione sia quella di un approccio olistico anche nel considerare gli equilibri tra le specie di regni diversi che albergano nel nostro intestino.

Fonte: Gut Microbes, settembre 2021
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34586038/




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