Come misurare (bene) la pressione a casa

Il monitoraggio della pressione arteriosa da casa (HBPM, Home Blood Pressure Monitoring) è notoriamente un’alternativa valida alla misurazione della pressione arteriosa in ambiente ambulatoriale (ABPM, dove la A sta per Ambulatory), utile per la diagnosi e per la gestione dell’ipertensione. Negli ultimi anni il grado di riconoscimento della pratica dell’HBPM e il suo utilizzo sono notevolmente aumentati, grazie anche alla migliore accuratezza e affidabilità dei dispositivi di misurazione impiegabili quotidianamente in ambiente domestico.

Insieme alle questioni tecniche e tecnologiche, rivestono un ruolo essenziale verso una misurazione HBPM virtuosa anche l’informazione e la formazione dei pazienti, per essere certi che vengano attuate procedure standardizzate in grado di fornire un’informazione valida e attendibile sullo stato di salute della persona.

L’importanza della HBPM è stata certificata da un numero crescente di prove che dimostrano la correlazione tra la pressione arteriosa misurata al domicilio e la possibilità predittiva per patologie dell’apparato cardiovascolare, ictus o morbilità a carico degli organi bersaglio. Si è addirittura visto come, per l’ottenimento delle misure prognostiche, l’HBPM risulti essere in grado di fornire informazioni mediamente migliori rispetto all’ABPM.

La misurazione della pressione arteriosa tra le mura domestiche dovrebbe diventare perciò un aspetto fondamentale nella gestione dei pazienti con ipertensione, sia per individuare situazioni di pericolo sia per prevedere l’insorgenza di malattie cardiovascolari, garantendo il tempo sufficiente per svolgere interventi proattivi e ridurre il rischio di sviluppi più gravi e avversi.


Anzitutto, una buona misurazione della pressione a casa parte dall’identificazione dei parametri chiave che devono essere misurati. Sono tre: la pressione arteriosa alla mattina prima di colazione e senza aver assunto farmaci antipertensivi, la pressione arteriosa alla sera subito prima di andare a letto e, infine, la differenza tra i due valori ottenuti. Entrambe le misurazioni – mattina e sera – devono essere prese secondo precise regole di buon senso, che prevedono che il paziente sia in una posizione comoda e rilassata, seduto e con i piedi posati, con la vescica vuota e con il braccio appoggiato su una superficie piana. Per ogni misurazione, inoltre, devono essere svolte almeno due letture, possibilmente a distanza di uno o due minuti l’una dall’altra.

Infine, la tecnologia può dare ulteriormente una mano. Ci sono dispositivi innovativi che, grazie a sistemi hardware e software all’avanguardia, sono in grado di misurare la pressione notturna a intervalli fissi durante il sonno. Oltre a essere precisi e accurati, questi strumenti possono anche fornire dati rilevanti sulle condizioni ambientali o in risposta a un trigger specifico, come per esempio l’ipossia notturna o l’aumento della frequenza cardiaca.

Fonte: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34431500/



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