Covid: 6 campanelli di allarme dalla pelle

Potrebbero passare per varicella, orticaria, vasculite o geloni, invece alcune alterazioni cutanee possono rivelare la presenza di un’infezione da Sars-CoV-2, il virus con cui abbiamo dovuto imparare a convivere da più di un anno e che causa il Covid-19.

La ricerca, che ha visto il coinvolgimento di 21 Centri di Dermatologia italiani ed è stata coordinata da Angelo Marzano, dermatologo presso il Policlinico di Milano e professore ordinario di dermatologia e venereologia presso l’Università di Milano, ha individuato 6 fenotipi cutanei che potrebbero essere collegati il Covid-19 a prescindere da come si manifesta quest’ultimo.

Lo studio è stato condotto su 200 pazienti da varie parti d’Italia con il supporto della Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse (SIDeMaST) ed è stato pubblicato su The Journal of the American Academy of Dermatology a gennaio 2021.

I 6 fenotipi cutanei individuati a cui stare attenti sono:
1) un quadro clinico simile all’orticaria;
2) un’eruzione morbilliforme sia agli arti sia al tronco;
3) una reazione cutanea tipo varicella;
4) presenza di lesioni tipo geloni;
5) una ecchimosi da trauma (livedo reticularis);
6) una vasculite con un colorito rosso vinoso e possibile formazione di ulcere sugli arti inferiori.

La metodologia è stata quella di incrociare i dati dei pazienti (età, sesso, presenza di altre malattie) con i tipi di alterazioni cutanee, confermate da un dermatologo esperto, e la gravità dell’infezione dal coronavirus.

La gravità della malattia Covid-19 è stata suddivisa in: asintomatica, gravità lieve, moderata e grave. Tra i 200 pazienti presi in considerazione nello studio, 31 (15,5%) erano asintomatici, 51 (25,5%) avevano una malattia lievemente grave, 95 (47,5%) avevano una malattia moderata e i restanti 23 pazienti (11,5%) avevano una malattia grave.

Per quanto riguarda i fenotipi cutanei 13 pazienti (6,5%) presentavano più di un tipo di lesione. Dei restanti 187 pazienti con una sola manifestazione cutanea, 19 (10,2%) avevano sviluppato un fenotipo orticarioide, 48 (25,7%) uno morbilliforme, 29 (15,5%) uno simile a varicella, in 46 (24,6%) vi era la presenza di geloni, in 4 (2,1%) ecchimosi e in 13 (6,9%) una vasculite.

Nonostante due studi su pazienti affetti da Covid-19 avessero correlato una maggiore gravità delle alterazioni cutanee con i sintomi della malattia, la ricerca italiana non ha confermato questo risultato. Solo i geloni sono stati riscontrati più spesso nelle persone giovani e associati a una forma asintomatica del Covid-19. Le altre lesioni cutanee erano presenti sia nelle forme più severe che meno severe.

“Fin dall’inizio della pandemia Covid-19 – ha affermato Ketty Peris, presidente SIDeMaST e direttrice dell’U.O.C. di Dermatologia del Policlinico Gemelli di Roma - SIDeMaST si è attivata portando avanti diversi studi scientifici focalizzati su malattie cutanee ed infezione Sars-CoV-2 e svolgendo numerose attività di supporto per i pazienti affetti da malattie della pelle.

Lo studio è particolarmente interessante perché conferma che la cute può essere spia di una infezione da Sars-CoV-2. Per questo motivo, è fondamentale controllare ancora di più la nostra pelle, perché potrebbe metterci in guardia ed avvisarci preventivamente su quello che accade nel nostro organismo, dandoci la possibilità di muoverci in anticipo e aiutarci a fare una diagnosi precoce della malattia ed anche evitare possibili ulteriori contagi.”


Fonte: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33476725/




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