Sale e ipertensione: una nuova teoria li mette in relazione

Troppo sale fa male al nostro sistema circolatorio, questo è risaputo da tempo, solo da poco però è stato posto un nuovo tassello nel complesso quadro che tenta di spiegare il meccanismo d’azione di questa sostanza sulle arterie. Una ricerca pubblicata online lo scorso 11 gennaio sul Journal of Hypertension da un gruppo di ricercatori della Boston University School of Medicine (BUSM) ha infatti dimostrato che l’eccesso di sale stimolerebbe il sistema nervoso simpatico a produrre adrenalina, la quale a sua volta determinerebbe il tanto temuto fenomeno di costrizione delle arterie, e dunque dell’ipertensione.

L’indagine conferma il ruolo principe del sale nell’innalzamento della pressione, ma in termini diversi rispetto a quelli ipotizzati fino ad oggi. Non è un caso che la professoressa Irene Gavras commenti così il proprio studio: «Lo scopo di questo lavoro è quello di correggere un concetto erroneo prevalso per molti anni, nonostante evidenze scientifiche abbiano da tempo mostrato il contrario».
L’ipertensione determinata da iper-attività del sistema nervoso simpatico a seguito di un eccesso di sale è inoltre associata al fenomeno dell’insufficienza renale. I farmaci diuretici, capaci dunque di rimuovere l’eccesso di sale nell’organismo, sono ampiamente utilizzati per trattare questo disturbo. Ma lo studio dimostra in modo evidente che il sistema nervoso simpatico dovrebbe essere oggetto di ulteriori ricerche allo scopo di mettere a punto nuovi trattamenti contro l’ipertensione. Infatti, sempre secondo la Gavras: «Le implicazioni delle nostre scoperte mostrano che il trattamento ottimale contro l’ipertensione, nei casi in cui questa è associata all’insufficienza renale, non dovrebbero includere unicamente i diuretici, ma anche l’utilizzo di farmaci capaci di inibire il sistema nervoso simpatico».

Fonte: http://www.bumc.bu.edu/busm-news/2012/01/11/bu-school-of-medicine-researchers-clarify-link-between-salt-and-hypertension/


 

 

 


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