Alcol, caffè e cioccolato dovrebbero veramente essere considerati dei tabù?

Assumere alcol, mangiare cioccolato e bere caffè è una combinazione di abitudini piuttosto diffusa, ancora di più durante le feste, nei momenti di socialità e nelle occasioni speciali. Ma quanto è dannoso tutto ciò per il nostro organismo? O al contrario può dare beneficio?


Come evidenziato da una ricerca pubblicata sullo European Heart Journal a ottobre 2021, stabilire gli effettivi negativi e positivi sul nostro sistema cardiovascolare di una simile ‘combo’ è un’ impresa piuttosto complessa: se di sicuro gli alcolici non giovano alla salute, il cioccolato e il caffè – se assunti con attenzione – possono rappresentare non un problema bensì una protezione da problemi e malattie a carico del cuore e sistema circolatorio in generale. Ma andiamo per ordine.

Sotto il cappello delle bevande alcoliche ci sono prodotti molto diversi tra loro: il vino contiene flavonoidi antiossidanti cardioprotettivi e resveratrolo che stimola il gene della longevità (SIRT6); la birra ha al suo interno dei cereali come malto d’orzo, luppolo o lievito; il whisky contiene orzo e lievito.

Dunque, considerare tutti gli alcolici come equivalenti rappresenta un’ipersemplificazione. Tuttavia, in ogni caso l’alcol stimola il rilascio dell’ormone che produce la corticotropina nel cervello, la quale induce effetti simpatico-eccitatori (a cui si devono le palpitazioni e la difficoltà a dormire) con il conseguente aumento della pressione sanguigna. Con anche solo un drink al giorno, inoltre, le evidenze scientifiche mostrano che aumenta il rischio di fibrillazione atriale e aritmia. Inoltre, il consumo di alcol determina un ulteriore apporto calorico che ha conseguenze dirette sull’aumento di peso, correlato a sua volta alla crescita della pressione arteriosa.

Ma ci sono anche risultati che vanno nel senso opposto: per esempio uno studio molto discusso (perché non randomizzato) ha mostrato come un consumo moderato di alcol fino a 4 drink a settimana possa costituire una protezione nei confronti di infarto miocardico e ictus.

Dopo l’alcol, il cioccolato: composto da fave di cacao, con aggiunta di quantità variabili di latte e zucchero a cui si possono associare problemi di eccessivo apposto calorico, il cioccolato contiene epicatechina, un flavonoide che riduce la pressione sanguigna, ha effetti positivi sull’insulino-resistenza e migliora la salute del cuore, oltre ad avere proprietà antitumorali. Si è visto come il cioccolato fondente, a differenza di quello al latte, migliori la funzione endoteliale delle arterie coronarie nei fumatori sani. Ed è stata dimostrata, seppure con evidenze limitate, anche una relazione inversa tra il consumo di cioccolato e i principali eventi cardiovascolari avversi.

Infine, un altro prodotto alimentare molto consumato in Italia è il caffè. Anzitutto, si è visto come il consumo moderato di questa bevanda sia inversamente associato a un rischio di insufficienza cardiaca, perché il caffè attenua l’attivazione simpatica durante lo scompenso cardiaco, fornendo una sorta di protezione. Il beneficio maggiore si ottiene assumendone fino a 4 “porzioni” al giorno, e sembra associato pure a un minore rischio di diabete di tipo 2 e a una diminuzione della mortalità per malattie cardiache e respiratorie, tra cui anche ictus e infezioni.

Insomma, se gli alcolici rappresentano una trasgressione, modeste quantità di cioccolato fondente e di caffè possono persino essere dei toccasana. E il classico “vino, cioccolato, caffè e ammazzacaffè”, una volta limitata al minimo la componente alcolica, potrebbe meritare una rivalutazione rispetto alla percezione comune.



Fonte: European Heart Journal, ottobre 2021
https://academic.oup.com/eurheartj/article/42/44/4520/6409460






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