Cancro al seno: un nuovo test può predirne le recidive

Approvato negli Stati Uniti un test che può predire le recidive di cancro al seno tra i cinque e i dieci anni successivi alla prima manifestazione della malattia. Si chiamerà MammaPrint test ed è stato sviluppato dalla Agendia, un laboratorio privato con sede ad Amsterdam, in Olanda, dove il test è in vendita dal 2005. Da oggi anche la Food and Drug Administration ha approvato la commercializzazione di questo prodotto.

ll test si basa sull’analisi dell’espressione di 70 geni che viene modificata (aumentando o diminuendo) quando le cellule perdono l’inibizione da contatto e diventano neoplastiche. L’avvento della tecnica dei microarray a DNA, o DNA chip, ha costituito un passo fondamentale per la ricerca biologica, consentendo di analizzare contemporaneamente l’attività di decine di migliaia di geni. I chip sono formati da moltissime molecole di DNA (dette sonde) depositate su un supporto in una posizione nota a formare una microgriglia (microarray) che consente di identificarle in modo univoco. Ogni sonda è costituita da un segmento di DNA a singola elica di un gene e, nel loro insieme, tutte le sonde di un DNA chip rappresentano tutti, o la maggior parte, dei geni di un organismo. Grazie a questa tecnica, i biologi hanno la possibilità di determinare i livelli di RNA in un campione di tessuto tumorale.

Secondo quanto dichiarato da Andrew Von Eschenbach, commissario della FDA, "il test sarà in grado di valutare l’espressione degli oncogeni e di alcuni geni associati al metabolismo in un campione bioptico di tessuto tumorale. I dati relativi all’espressione genica saranno poi analizzati con l’ausilio di un algoritmo e daranno come risultato la formulazione di una probabilità di rischio di andare incontro a recidive del tumore. Valutando anche questa probabilità i medici avranno più elementi per stabilire quale terapia sia più efficace".

Fonte: FDA clears breast cancer specific molecular prognostic test. FDA news 2007; 6 febbraio.


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