La stimolazione del midollo spinale dà sollievo al mal di schiena?

Il dolore cronico alla bassa schiena, che può interessare anche le gambe sotto forma di dolore radicolare, è un disturbo comune e diffuso a livello globale. Colpisce persone di tutte le età e presenta notevoli ripercussioni sia sulla qualità della vita dei pazienti sia sui costi sanitari e socio-economici.

Il trattamento di questo tipo di dolore neuropatico è spesso complesso e comprende trattamenti non invasivi, come la fisioterapia e la riabilitazione, o minimamente invasivi. Quando questi tipi di interventi non forniscono un adeguato sollievo, possono venire in soccorso approcci più invasivi, come la stimolazione del midollo spinale. Questa procedura prevede l’impianto sottopelle di un piccolo dispositivo che invia impulsi elettrici lievi direttamente al midollo spinale, allo scopo di bloccare le sensazioni di dolore che vengono trasmesse al cervello.

Una delle sfide associate a questa pratica è individuare dei fattori predittivi che permettano di garantire, con un buon margine di certezza, il successo del trattamento. Un gruppo di ricerca olandese e statunitense ha condotto una revisione sistematica per valutare sia l’efficacia della stimolazione del midollo spinale sia i fattori predittivi di maggiore rilievo. I risultati del lavoro sono stati pubblicati sulla rivista Neuromodulation.

Per raccogliere dati e informazioni utili, i ricercatori hanno consultato le banche dati medico-scientifiche PubMed, Cinahl, Cochrane ed EMBASE. Un totale di 27 studi, condotti su 2220 pazienti e pubblicati tra gennaio 2010 e agosto 2023, sono stati inclusi nell’analisi.

Secondo Bastiaens e colleghi, la stimolazione del midollo spinale rappresenta un trattamento efficace per questo tipo di dolore neuropatico. Dopo un anno dal trattamento, le percentuali medie di pazienti con un sostanziale sollievo dal dolore erano infatti del 68% per il dolore alle gambe, del 63% per il dolore alla schiena e del 73% per il dolore generale. Dopo due anni, la percentuale di successo era ancora del 63% per il dolore alle gambe, del 59% per il dolore alla schiena e del 71% per il dolore generale.

I dati raccolti hanno permesso di sviluppare anche dei modelli per prevedere in quali casi la stimolazione del midollo spinale sia davvero un trattamento raccomandabile per dare sollievo ai pazienti con dolore alla schiena e alle gambe. Tra i fattori predittivi, sono stati individuati ad esempio l’età, il sesso e la durata del dolore nel tempo. Tuttavia, sottolineano gli autori, sono necessari ulteriori studi clinici, standardizzati e approfonditi, per delineare modelli predittivi più significativi.


Fonte: https://www.neuromodulationjournal.org/article/S1094-7159(23)00980-7/fulltext


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