Donna con problemi di memoria e orientamento: l'identikit dell'anziano che cade

Le cadute degli anziani sono una priorità per il sistema sanitario, tanto che la loro prevenzione è un'azione specifica di Europa 2020, la strategia con cui l'UE vuole diventare sostenibile e solidale. Ma qual è l'identikit dell'anziano a rischio cadute in Italia? Risponde Passi d'Argento 2012-2013, un'indagine che nel nostro Paese stima l'incidenza delle cadute degli over 65 e ne identifica i fattori di rischio.

L'indagine, portata avanti dalle Aziende ospedaliere di 19 tra regioni e provincie autonome, ha intervistato campioni di persone estratti dalle liste dell'anagrafe sanitaria. Sono stati contattati quasi 24mila cittadini, tutti sopra i 65 anni, a cui è stato chiesto se erano avvenute cadute nei 30 giorni precedenti l’intervista; nel caso, è stato domandato dove queste cadute fossero avvenute e se vi fossero stati ricoveri all'ospedale. Inoltre lo staff medico ha cercato di capire dagli anziani la percezione legata alla paura di cadere e come venivano usati i presidi anti caduta, verificando diversi fattori di rischio (isolamento sociale, assunzione di farmaci, problemi di vista o di mobilità). Questi dati hanno poi permesso di stimare quanto cadano gli anziani in Italia e di stilare un identikit dell'anziano a rischio

Risultato: l'11,2% degli intervistati ha dichiarato di essere caduto negli ultimi 30 giorni; di questi il 14% è andato in ospedale dopo la caduta. Si cade soprattutto a casa (60,5%), ma anche per strada (19,5%). Il 33,4% degli anziani ha paura di cadere, ma la percentuale si alza se sono già caduti almeno una volta (66,4%). I maggiori fattori di rischio per le cadute sono: il genere (cadono di più le donne), la disabilità, l'avere problemi di memoria, orientamento e vista. Cade poi chi prende più di 4 farmaci, chi ha difficoltà economiche e chi abita in una casa con problemi strutturali.

L'indagine ha reso evidente quanto sia necessaria la prevenzione, mettendo in sicurezza le case degli anziani. L’utilizzo di presidi, ma anche i consigli dei medici, arrivano troppo tardi. Solo il 7% degli ultrasessantacinquenni infatti usa i presidi anti caduta (qualcuno in più, il 13%, se è già caduto) e ha ricevuto un consiglio medico solamente il 16,4% degli intervistati (fra le persone cadute il 34,9% contro il 14,1% dei non caduti).

 

Link: http://www.epicentro.iss.it/ben/2013/ottobre/2.asp

 


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