Distorsione della caviglia, attenzione alla diagnosi

Aver subito una distorsione alla caviglia una volta nella vita è piuttosto comune. Ma troppo spesso questo infortunio viene sottovalutato o mal curato dai medici, con il risultato di determinare dolore cronico a livello dell’area colpita. L'accusa è contenuta in un articolo uscito sul numero di maggio della rivista ufficiale dell'Accademia Americana di Chirurgia Ortopedica (Journal of the American Academy of Orthopaedic Surgeons) e firmato da un gruppo di ricercatori statunitensi.
Il team di medici, guidati da Terrence Philbin, direttore dell'Orthopedic Foot and Ankle Center di Columbus in Ohio, ha infatti riscontrato che il 40 per cento dei casi di distorsione della caviglia non si risolve, ma si conclude con del dolore cronico. La causa, secondo gli autori dell'articolo, è da ricercare nelle lesioni dei tendini peronei, sottovalutate durante la diagnosi.
«La lesione avviene spesso con il piede all'interno per l'anatomia stessa della caviglia», spiegano gli autori «il malleolo peroneale è più lungo del malleolo mediale e protegge il lato esterno. Tuttavia il dolore coinvolge frequentemente anche i legamenti laterali, ma a questo, purtroppo, viene data scarsa importanza». Una leggerezza incompatibile con le necessità professionali degli sportivi che debbono riprendere totalmente l'uso delle caviglie. «La diagnosi generica di distorsione della caviglia non presenta particolari difficoltà e spesso ci si limita a eseguire una semplice radiografia per escludere fratture», continuano i ricercatori americani.

D’obbligo quindi prestare maggiore attenzione, anche utilizzando metodologie come la risonanza magnetica o l'ecografia della caviglia, per capire se vi siamo stati danneggiamenti proprio a livello dei legamenti.


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