Influenza: in arrivo l'Australiana

- Ogni anno l’influenza colpisce da 300 milioni a un miliardo di persone nel mondo: 3-5 milioni si ammalano gravemente e 250-500 mila vanno incontro alla morte per complicanze (nella UE variano da 40 mila a 220 mila). Quest'anno è in arrivo una pandemia dovuta alla circolazione di tre virus completamente nuovi rispetto a quelli della stagione precedente, tanto che per la prima volta l'OMS ha deciso di modificare il vaccino in tutte le sue tre componenti. Come tutti gli anni, è indispensabile vaccinarsi per tempo.

 

 È questo l'allarme-invito che Giancarlo Icardi, responsabile del Dipartimento di igiene dell'Università' di Genova, lancia dal summit di Vilamoura, in Portogallo, dell'Eswi - Third European Influenza Conference. È un monito pressante: in Italia ogni anno l'influenza causa tra i 7.500 e gli 8.500 decessi e di cui circa 1.000 sono dovuti alla polmonite da influenza, mentre gli altri sono riconducibili a cause diverse, sempre correlate alla stagione influenzale. È dunque indispensabile per le categorie a rischio – gli over 65, i bambini di età superiore a 6 mesi, le persone affette da diabete o malattie cardiovascolari – vaccinarsi entro la fine dell'anno.
Quest'anno c'è una grossa novità: – esordisce Icardi – circoleranno tre virus influenzali completamente nuovi rispetto a quelli della stagione precedente, tanto che l'OMS ha deciso di modificare il vaccino in tutte le sue tre componenti». Il vaccino antinfluenzale è trivalente, ovvero è costituito da tre tipi di virus influenzali: il tipo A-H3, l'A-H1 e il B. «In genere, quando il vaccino viene modificato – spiega Icardi – se ne sostituisce un ceppo, al massimo due. Quest'anno invece il vaccino sarà composto da due ceppi Brisbane e dal ceppo Florida, per quanto riguarda il tipo B». È in arrivo infatti un nuovo ceppo A-H3N2 isolato a Brisbane che è stato il principale responsabile dell’aumento dei casi di influenza stagionale in Australia nel 2007 (pari a tre volte rispetto agli 5 cinque anni). Secondo le previsioni, il nuovo A-H3N2 potrà colpire l'Europa e causare una grave epidemia influenzale: per questo l'OMS ne ha raccomandato l'introduzione nel vaccino di quest'anno, oltre ovviamente che spingere i Paesi membri a sollecitare, soprattutto nelle categorie a rischio, la vaccinazione preventiva. «Purtroppo in Italia il livello di vaccinazione è ancora basso – aggiunge Icardi – e solo un italiano su quattro si è vaccinato contro l'influenza nella stagione 2006-2007, evidenziando così una copertura vaccinale solamente nel 20% circa della popolazione». Un livello estremamente basso rispetto a quel 75%, il target minimo, fissato dall'OMS per i Paesi membri, fino a raggiungere l'ottimale del 95%. In Italia, non essendo disponibili dati sulle categorie a rischio, «si proietta il dato di copertura della popolazione generale – precisa Icardi – che parla di un 20% circa: una copertura insufficiente anche riferita alle popolazioni target, vale a dire i soggetti che indipendentemente dall'età hanno patologie che li pongono a maggiore rischio di sviluppare le complicanze dell'influenza, come diabete e malattie cardiovascolari». La strategia, insomma, è quella che gli specialisti riuniti a Vilamoura definiscono "strategia di controllo" con la quale potere ridurre il rischio di malattia, di ospedalizzazione e di morte nei soggetti a rischio, e anche ridurre i costi connessi alla morbosità e alla mortalità.
Oltre al nuovo ceppo virale, la ricerca sta facendo sì che il vaccino possa essere somministrato per via intradermica oltre che alla classica intramuscolare. In attesa comunque dell'arrivo della possibile pandemia, gli esperti hanno formulato un decalogo per una corretta vaccinazione e definito alcuni consigli antinfluenzali: se si è un soggetto a rischio, eseguire la vaccinazione tra metà ottobre e fine dicembre, evitare ambienti chiusi e sovraffollati, non fumare se si contrae la malattia.
Vilamoura (Portogallo), 15 set.

 


🕑