Cellule staminali embrionali: nel liquido amniotico?

La notizia. Cellule staminali prelevate dal liquido amniotico: è questa la nuova frontiera della ricerca scientifica che potrebbe risolvere le controversie etiche e scientifiche circa la ricerca sulle cellule staminali embrionali. Un gruppo di ricerca della Wake Forest University, nel North Carolina, guidato da Anthony Atala e Paolo De Coppi, ha isolato cellule staminali dal liquido amniotico prelevato a 19 donne in sede di amniocentesi. Secondo quanto riportato dai ricercatori americani, circa l’1% delle cellule contenute nel liquido amniotico avrebbe caratteristiche analoghe a quelle delle cellule staminali embrionali, sarebbero cioè "totipotenti" e quindi in grado di dare luogo a qualunque tipo di cellula. Il lavoro è stato pubblicato sulla rivista Nature Biotechnology.

Le prospettive. Queste cellule, secondo l'ipotesi degli scienziati, sarebbero "avanzate" dopo la formazione dell'embrione e come tali avrebbero caratteristiche del tutto analoghe alle cellule staminali embrionali, ma, in caso di utilizzo, non darebbero adito a problematiche etiche in quanto esse non darebbero comunque vita a un embrione. Per questo motivo il loro uso ha appianato le controversie di natura etica che da sempre alimentano la questione inerente la ricerca e l’utilizzo delle cellule staminali, ricevendo il bene placido all’utilizza dalla Santa Sede. Sul tema si sono già espressi anche alcuni ricercatori italiani, tra cui Carlo Alberto Redi, direttore scientifico della Fondazione IRCCS San Matteo di Pavia, e Edoardo Boncinelli, neurobiologo di fama mondiale. Il coro è unanime nel sostenere che la scoperta di queste cellule potrebbe realizzare le aspettative che da anni la ricerca ha riposto nelle cellule staminali di origine embrionale. Lo stesso mondo ecclesiastico ha già espresso un parere favorevole al riguardo.
Rimangono alcune riserve di natura scientifica che solo studi successivi potranno chiarire, prima fra tutte l’esiguità del numero di cellule staminali presenti nel liquido amniotico. Si dovrebbe perfezionare un protocollo che ne permetta la proliferazione in coltura in modo da ottenerne un numero sufficiente, ma che al tempo stesso non ne alteri le caratteristiche. Infatti, sulla base della reale possibilità di amplificare in maniera corretta questo tipo di cellule si potrà creare una sorta di banca del liquido amniotico, come già accade, sebbene a fatica, con il cordone ombelicale.


Bibliografia. Carmichael M. New stem-cell source could alter debate. Newsweek 2006, 8 gennaio


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