Quando calano le difese l’intestino ne soffre

Si tratta della Candida albicans, un fungo che in condizioni normali è benefico per l’organismo essendo coinvolto nella digestione degli zuccheri mentre in seguito a un indebolimento del sistema immunitario inizia a moltiplicarsi in maniera sregolata. Una volta attraversata la mucosa intestinale, la candida arriva nel flusso sanguigno dove libera le proprie tossine responsabili dei tipici sintomi, tra cui disturbi intestinali, aria nell’intestino, gonfiori, rallentamento della digestione, intolleranze alimentari, stanchezza e nervosismo.

Essendo una malattia multifattoriale per curarla è necessario un approccio globale che, accanto a una terapia antifungina, preveda la correzione dei fattori che predispongono alla candidosi – come per esempio l’assunzione di antibiotici che alterando la flora intestinale favoriscono la crescita del fungo oppure stati di stress – e una revisione del regime alimentare quotidiano.

In particolare, bisogna eliminare gli zuccheri - sia quelli semplici sia quelli complessi di cui la candida ha bisogno per crescere - il latte, i latticini, i formaggi, le bevande alcoliche (birra inclusa), il pane, la pizza, i prodotti da forno e la frutta secca. L’alimentazione dovrebbe essere invece ricca di ortaggi, frutta, cereali integrali, legumi, pesce, semi, oli di semi e di oliva spremuti a freddo. Essenziali sono le fibre che, oltre all’azione benefica sulla flora intestinale, evitano i ristagni e i fenomeni di fermentazione e putrefazione a essi associati.

Infine per essere efficace una terapia anticandida deve contemplare anche un adeguato cambiamento dello stile di vita, la pratica di una moderata attività fisica e l’adozione di ritmi che permettano di recuperare le energie.


Per approfondire: www.benessereintestinale.it


🕑