Chi ha il morbo di Crohn deve dire addio alle sigarette

Cancro, malattie respiratorie, problemi al cuore: gli effetti negativi del fumo sulla salute sono diventati di dominio pubblico negli ultimi decenni. A questi si aggiunge il morbo di Crohn, una patologia cronica infiammatoria intestinale la cui origine è stata associata anche al tabagismo e che, conferma uno studio, è peggiorata dall'abitudine di fumare.

Questa patologia tipica del mondo industrializzato colpisce pesantemente l'intestino - spesso l'ileo - ed è legata a familiarità genetica e a fattori ambientali come una dieta a base di proteine animali e l'abitudine al fumo. Per la malattia non esiste una terapia efficace, ma solo controllo dei sintomi (dolori addominali, vomito, diarrea o complicanze ad altri organi come occhi o pelle). Per arginare i sintomi, è dunque molto importante quantificare come i nostri comportamenti incidano sullo sviluppo della patologia.

Per tal motivo, uno studio condotto da ricercatori di dieci ospedali e centri di ricerca spagnoli ha monitorato per 4 anni le abitudini al fumo di quasi 600 pazienti celiaci a cui era stato diagnosticata la malattia di Crohn, in remissione. L'abitudine al fumo dei vari pazienti era varia e tutti era stato consigliato di non fumare.

Alcuni pazienti hanno seguito il consiglio medico, altri invece non hanno mai smesso di accendere sigarette. Tutti sono stati tenuti sotto controllo. Dopo 4 anni, i ricercatori hanno osservato che i fumatori hanno avuto recidive più frequenti, e le hanno avute prima, rispetto a chi aveva smesso di fumare o chi non aveva mai fumato.

Lo studio, pubblicato sulla rivista American Journal of Gastroenterology, ha quindi confermato che il tabagismo ha un effetto negativo sul decorso della malattia.

Fonte: http://www.nature.com/ajg/journal/vaop/ncurrent/full/ajg2015401a.html


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