Reumatismi: il destino è nelle nostre mani


“Il destino è nelle nostre mani: usiamole per aiutarci”. Uno slogan diretto ed efficace ha fatto da contorno agli eventi dell'ultima Giornata del malato reumatico (Brescia, 16-17 ottobre scorso)
Le mani sono infatti il simbolo della limitazione delle persone affette da patologie reumatiche, ma sono anche le principali leve che usiamo per smuovere il mondo. Insomma, i responsabili del nostro stato di salute siamo noi.

L’artrite è un termine che indica un variegato stato sintomatico che caratterizza le poliartriti (reumatoide, psoriasica, spondilite), le connettiviti autoimmuni (lupus sistemico, sclerodermia, sjogren) e molte altre malattie reumatiche: un corpus di 200 patologie che colpiscono il 10% degli italiani. Ma in Europa il dato è ancor più preoccupante: secondo l’Eular (European league against rheumatism) 120 milioni di europei – ossia un quarto della popolazione - hanno a che fare con queste malattie.

Cosa fare per cambiare la situazione? Quanto emerso l'evento organizzato a Brescia ad ottobre dall’Associazione bresciana artrite reumatoide e dall’Associazione lombarda malati reumatici, ha messo il timone su una direzione precisa: la soluzione per liberarsi da queste patologie dipende da noi. Troppo spesso infatti queste malattie vengono diagnosticate tardi ed evolvono così in stati patologici ancor più gravi. Questo dipende dai medici, ma anche dagli stessi pazienti che tendono a sottovalutare la situazione e spesso non si fanno curare ai primi sintomi. Nel convegno sono stati proposti casi in cui sono passati 6-7 anni dai primi sintomi percepiti alla diagnosi di spondiloartrite. E invece, per esempio, l’artrite reumatoide andrebbe curata nei primi 6-12 mesi di insorgenza.

E' necessario quindi che il paziente diventi protagonista della sua malattia. Come questo debba avvenire è complesso, ma sicuramente il nuovo approccio deve partire dalla fondazione di una “alleanza” e un rapporto fecondo con il medico curante. Solo così il paziente riuscirà ad aderire alla terapia e a qualsiasi consiglio i dottori vorranno dargli.

http://www.eular.org/index.cfm




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