Le donne sopravvivono al cancro

La mortalità per tumore delle italiane negli ultimi 30 anni è nettamente calata, merito dei progressi nelle diagnosi, nelle terapie e nella prevenzione. Ma le cattive notizie si hanno sul fronte  di alcuni specifici cancri.
 
In Italia nel 2000 ogni 10mila donne, a 256 è stato diagnosticato un tumore. La diminuzione delle donne decedute per cancro, dal 1970 al 1999, è stata in media del 2%. Si parla quindi di 930 decessi in meno l’anno. Non solo. Le donne sopravvivono più dei maschi, a motivo della diversa distribuzione per tipi di cancro, meno severi nelle donne (mammella, colon-retto, cervice e corpo uterino). Il risultato è un aumento della speranza di vita per le donne, che è passata da 75 anni per le donne nel 1970 a 83 nel 2000.
 
In generale quindi la situazione migliora. Ma non per tutti i cancri. Crescono infatti i tumori del cavo orale tra le donne, il cui trend di mortalità, è raddoppiato dal 1970 al 1999, soprattutto al Centro e al Nord-Est. La sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è maggiore per le donne (54%) che per gli uomini (41%). Anche la mortalità per i tumori dell’apparato respiratorio, che diminuisce a partire dagli anni Ottanta in tutta Italia, continua ad aumentare nelle donne (la causa è soprattutto fumo e alcool) Ad esempio per le donne sta crescendo la mortalità per tumore polmonare tanto da poter parlare, soprattutto per le giovani, di “epidemia” di cancro ai polmoni, con un incremento più spiccato al Centro-Sud. La mortalità per i linfomi non-Hodgkin, che ha subito un drammatico aumento dal 1980 fino alla metà degli anni Novanta, colipisce tutti senza alcuna differenza di sesso (né di età o provenienza geografica).

Il decremento della mortalità femminile è quindi da imputarsi soprattutto ai trend positivi dei tumori celebrali, dei linfomi di Hodgkin, della leucemia, dei tumori dell’apparato digerente e alla vescica, dei melanomi della pelle (per questa tipologia di tumore la sopravvivenza per le donne è passata tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta, dal 78 all’83%),  dei tumori della mammella (mortalità diminuita del 2%), dell’utero e dell’ovaio (la sopravvivenza per questo tumore cresce dal 32% nella prima metà degli anni Ottanta al 37% nella prima metà degli anni Novanta). Nel caso del cancro alla cervice uterina la sopravvivenza aumenta nel corso degli anni Novanta fino a raggiungere il 66%. Dei pazienti con questo tipo di cancro, ne sopravvivono due su tre e tre su quattro di quelli con tumore dell’endometrio, per il quale il tasso di sopravvivenza è del 76%.

Fonte: ISTAT- Settembre 2005


 


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