Indagine sul Il cibo - Per gli europei è piacevole e sicuro

L'Eurobarometro indaga la percezione degli alimenti tra i consumatori e scopre che per gli europei il cibo è fonte di piacere e sicuro. Tra le paure, prevale quella dell'inquinamento chimico. Minoritario il timore per gli aspetti sanitari o nutrizionali.
L'indagine, pubblicata dall'Efsa (l'Agenzia europea per la sicurezza alimentare) ha interrogato i cittadini UE sulla percezione degli alimenti. La maggioranza degli interpellati ha associato il cibo e il suo consumo a un senso di piacere. Per vari motivi: per la scelta di cibi freschi e saporiti (58%) o anche per il fatto di godersi un pasto in compagnia di familiari e amici (54%). Nonostante la crisi economica, solo il 44% ha posto l’accento su aspetti economici come cercare prodotti a prezzi accessibili. Un numero ancora inferiore ha manifestato preoccupazione per la sicurezza alimentare (37%) o questioni nutrizionali come il controllo delle calorie e dei nutrienti (23%). Per quanto riguarda i rischi che potrebbero influire negativamente sul loro rapporto con il cibo, gli europei hanno indicato la crisi economica (20%) e l’inquinamento ambientale (18%).  Uno su 10 ha risposto che non esisteva alcun problema riguardo al cibo.
Di fronte a un elenco di problemi potenziali però hanno dovuto sbilanciarsi. Il rischio che ha suscitato la maggior preoccupazione riguardava i residui chimici dei fitosanitari (31%, con un aumento di 3 punti percentuali rispetto al 2005), degli antibiotici o degli ormoni nella carne (30%, con un incremento di 3 punti rispetto al 2005). Analoga percentuale per la paura della clonazione degli animali di allevamento (30%) e per le sostanze inquinanti come il mercurio, nel pesce, e le diossine, nel maiale (29%, con una crescita di 3 punti rispetto al 2005). Solo il 23% degli di intervistati ha affermato di essere "molto preoccupato" per la contaminazione alimentare da batteri (23%) e una quota ancora inferiore ha sottolineato il ruolo negativo dei rischi nutrizionali che provocano l'aumento di peso (15%) o del non seguire una dieta equilibrata (15%).
«Comprendere la percezione dei rischi da parte dei consumatori è determinante per fornire comunicazioni tempestive, chiare ed efficaci riguardo alla sicurezza alimentare. - ha affermato Catherine Geslain-Lanéelle, direttore esecutivo dell’Efsa - In futuro utilizzeremo gli insegnamenti tratti dall’indagine per configurare le attività nel campo delle comunicazioni».

 


 

 

 


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