Quando medico e paziente comunicano via web

I ricercatori della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori e dell’Università di Milano hanno dimostrato quanto internet possa essere di aiuto nello stimolare nuovi canali di comunicazione tra personale sanitario e pazienti con difficoltà ad esprimersi vocalmente che però si destreggiano bene con i mezzi informatici. Lo studio, pubblicato sulla rivista Tumori lo scorso luglio, riporta il caso di un ragazzo di 22 anni colpito da rabdomiosarcoma sclerosante nella regione retro mascellare destra. A causa dei trattamenti di radioterapia a cui era stato sottoposto che gli avevano provocato ulcere orali, si alimentava con difficoltà e gli era difficilissimo parlare. A questo bisognava aggiungere che il paziente era decisamente poco comunicativo e che l’unica modalità di interazione era attraverso la madre che si esprimeva per lui.     


Eppure, nonostante gli apparenti problemi di relazione, il ragazzo aveva una fitta rete di amici che gestiva su internet: il personale sanitario ha tentato dunque di fare breccia nel paziente utilizzando un sistema più adatto a lui. Scrivono gli autori: «Fare in modo che il paziente fosse protagonista del processo comunicazionale e non solo spettatore ci ha garantito un approccio compatibile con la sua dignità e la sua soggettività». Adottando un metodo molto simile a quello della chat, ed evitando rigorosamente i contatti visuali durante la fase di scrittura, lo staff è riuscito nella difficile impresa di creare una situazione familiare al ragazzo. I risultati sono stati molto incoraggianti dal momento che da quel momento in avanti è stato possibile far emergere il suo rapporto con la malattia, la fiducia verso i trattamenti proposti e verso il personale oltre che la sua interiorità.


Fonte: Ripamonti CI, Piccinelli C, Pessi MA, Clerici CA. Modern computer technologies facilitate communication with a young cancer patient. Tumori 2010; 96(4).

 


🕑