Come contrastare l'artrosi senza farmaci

L'American College of Rheumatology ha stilato l'elenco degli interventi non farmacologici utili a migliorare i sintomi dell'artrosi dell'anca e del ginocchio al fine di facilitare la convivenza di chi ne è affetto con questa patologia.
Per prima cosa, il paziente deve essere educato relativamente alla propria patologia in modo da arrivare a conoscere a fondo il proprio problema. Perché solo questa comprensione permette di seguire nel modo corretto i consigli del curante, di formulare le giuste domande agli specialisti, di capire se e come la patologia sta evolvendo o si sta modificando.
Il secondo punto della lista è incentrato sull’autogestione dell’artrosi, perché ciascuno può fare molto, anche da solo, mettendo in pratica programmi mirati al contenimento di stress e dolore, e programmi di esercizio fisico. Anche il supporto non medico ha notevole valore: secondo gli specialisti statunitensi, basterebbe una telefonata al mese da parte di personale sanitario appositamente formato per migliorare le condizioni dei pazienti, senza grossi costi. Discutere i sintomi, chiedere come va la terapia e quali sono i problemi da affrontare aiuta, infatti, a ottenere risultati migliori (e anche a instaurare un buon rapporto di fiducia con chi ci ha in carico per la cura).
Nell’elenco dell’American College of Rheumatology non potevano mancare le inevitabili raccomandazioni in tema di:
a)     controllo del peso e
b)    di attività fisica.

a) Quando si è in sovrappeso è indispensabile dimagrire per ritardare la progressione dell'artrosi, ridurne i sintomi e migliorare la funzionalità delle articolazioni (la correlazione peso in eccesso-artrosi è accertata per il ginocchio, meno delineata per l'anca, ma di sicuro portare a spasso troppo chili non fa bene alle articolazioni, qualsiasi esse siano).

b) L'esercizio fisico è essenziale, meglio ancora se aerobico: nuotare, camminare, andare in bicicletta dovrebbero entrare nella routine dei pazienti, non solo per migliorare l'artrosi, ma anche per il benessere generale (ad esempio, chi fa sport dorme meglio ed è meno stressato). Sì anche agli esercizi di stretching, da praticare quotidianamente per «allungare» le articolazioni mantenendole mobili e prevenendo rigidità e deformità, e a quelli di resistenza, utili per rinforzare i muscoli e quindi proteggere e sostenere meglio le articolazioni. Bene pure le terapie fisiche, che aiutano il paziente a gestire al meglio dolore e disabilità, e la terapia occupazionale, che sprona a diventare attive anche le persone che più si fanno bloccare da dolori, affaticamento e altri ostacoli.

Se camminare o compiere altre azioni diventa troppo difficile, è giusto affidarsi a supporti esterni, dagli strumenti più semplici agli ausili motorizzati; senza arrivare a tanto, a volte può servire anche il taping, una tecnica di bendaggio attraverso cui il ginocchio viene allineato in una posizione stabile, oppure l'impiego di tutori specifici che possono alleviare il dolore o aumentare la stabilità dell'articolazione. Importante anche la scelta delle calzature, perché scarpe scomode o poco adatte possono peggiorare non poco i sintomi di chi soffre di artrosi; in alcuni casi possono essere utili solette da inserire nelle calzature, costruite in modo da ridurre il carico sul ginocchio per non sforzarlo durante il cammino. Ultima raccomandazione degli esperti statunitensi, chiedere sempre al medico quale intervento non farmacologico può essere di maggiore aiuto nel proprio caso: i metodi consigliati dalla Società americana possono rinforzare e proteggere le articolazioni, insegnare a gestire il dolore e a superare le proprie limitazioni, ma ciascuno deve essere sempre valutato in merito ai propri bisogni e alle proprie specifiche caratteristiche. 

 

 


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