Comunicare con il medico è più facile per gli uomini?

I problemi di comunicazione possono rendere più difficile per un medico fare una diagnosi corretta in caso di un forte dolore complesso quando il paziente è una donna invece che un uomo. Lo afferma uno studio del FWF Austrian Science Fund i cui risultati saranno presentati a Vienna in occasione del secondo Congresso Internazionale di Medicina Generale.
Secondo quanto emerso dallo studio, quando si tratta di descrivere un dolore complesso, come ad esempio una forma di dolore cronico, le donne e gli uomini parlano due lingue completamente diverse. La ricerca si è concentrata su pazienti che soffrivano di forti cefalee ed emicranie. Mentre le donne fornivano al medico una descrizione breve e molto vaga dei propri sintomi, gli uomini illustravano il loro dolore in maniera estremamente concreta e minuziosa.
Questi risultati sono stati ottenuti grazie a una dettagliata analisi linguistica dei colloqui con il medico di più di 100 pazienti del Vienna General Hospital, che erano stati registrate sia su supporti audio che video. Grazie a queste e ad altre registrazioni è stato anche possibile stabilire che, in assenza di un dottore, le donne si lasciavano andare a descrizioni più particolareggiate dei propri sintomi.
Il team guidato da Florian Menz, del Dipartimento di Linguistica dell’Università di Vienna, ha stabilito che il diverso approccio nella descrizione dei sintomi tra uomini e donne è dovuto ad alcune barriere linguistiche. Le donne tendono a concentrarsi sulle situazioni in cui si verifica il dolore giorno per giorno, gli uomini invece parlano in termini molto concreti e si focalizzano sui sintomi; questo secondo approccio, secondo Menz, è maggiormente compatibile con il processo di diagnosi e facilita la comprensione fra medico e paziente.
Probabilmente questo problema di comunicazione si verifica anche quando si descrivono altri malesseri e quindi è bene che i medici ne siano consapevoli, cercando di aiutare le pazienti nella descrizione dei propri sintomi con domande ad hoc. Oppure si può sempre andare accompagnate da un “interprete” di sesso maschile...

Fonte: FWF Austrian Science Fund
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