10 sport ideali - Istruzioni per l'uso

2° Parte

“10 sport ideali” illustra la traumatologia prevalente di ogni disciplina, definendo le strategie per la prevenzione, la cura e la riabilitazione, per godere dello sport in modo “ideale”.
Faromed pubblica i primi tre sport di questo utile strumento per una pratica quotidiana delle attività fisiche in sicurezza.
Nelle prossime newsletter saranno approfondite altre attività sportive svolte nel periodo estivo.


CORSA A PIEDI


Dove si fa, quando si fa chi lo pratica.
Il jogging, di importazione americana ormai diffusissimo da anni, è praticato da ambo i sessi ed in tutte le età.

Norme e regole di buon comportamento
La marcia determina notevoli sollecitazioni dell’apparato locomotore, (ad esempio dell’articolazione del ginocchio e della colonna vertebrale). E’ sempre necessaria, quindi, una visita preventiva del medico dello sport al fine di verificare le proprie condizioni di salute e l’opportunità di tale pratica. Questa attività è sconsigliabile se si è in sovrappeso. Un buon tono dei muscoli addominali aiuta a prevenire il mal di schiena. Se effettuata a ritmo blando rappresenta una buona forma di riscaldamento generale ma deve essere sempre preceduta e seguita dallo stretching al fine di prevenire l’insorgenza di infortuni muscolari e dolori cronici


I traumi più frequenti.
Per un appoggio sbagliato del piede si possono verificare distorsioni di ginocchio o di caviglia (fig.1 e 2).




Fig. 1 - Distorsioni di ginocchio


Fig. 2 - Distorsione di caviglia


Questi traumi sono più frequenti su terreni accidentati. I ripetuti impatti dei piedi con il suolo possono determinare, particolarmente in soggetti poco allenati, in sovrappeso, con debolezza della muscolatura addominale, insorgenza di dolori cronici, prevalentemente alle piante dei piedi, alle ginocchia ed alla schiena. Tale insorgenza è favorita da vizi di postura, dovuti ad alterazioni anatomiche (esempio scoliosi) od a vita sedentaria (ore al computer), dalla corsa su terreni duri, come asfalto o cemento, e dall’uso di calzature non dotate di un adeguato sistema ammortizzante (esistono scarpe concepite esclusivamente per la corsa).



Dolori di piede e ginocchio
Durante la corsa, più spesso nelle ore immediatamente successive o magari il giorno seguente, si avverte dolore sotto la pianta del piede o in un punto del ginocchio. Il dolore dalla regione interes-sata può irradiarsi ai muscoli circostanti. All’inizio può essere modesto e scomparire completamente
con il riposo ma se sottovalutato può diventare invalidante anche per le normali attività della vita quotidiana come il semplice camminare.
La sua insorgenza può essere causata da un cambio di calzature o di terreno (esempio dall’erba all’asfalto), da un aumento di peso corporeo e/o dall’aver ripreso a correre dopo un lungo periodo di inattività.
Bisogna osservare riposo fino alla scomparsa del sintomo, tornare, se possibile, alle vecchie calzature, ridurre il peso corporeo, evitare terreni duri e/o accidentati.
Se il dolore non scompare o si presenta nuovamente rivolgersi al medico.

Mal di schiena
I dolori in sede lombare sono più frequenti nell’età adulta, per la degenerazione dovuta all’artrosi delle vertebre e dei dischi intervertebrali. Al dolore spesso si associa, in fase acuta, limitazione funzionale per contrattura antalgica della muscolatura, con difficoltà alla stazione eretta e/o alla deambulazione e/o alla corsa.
Bisogna osservare riposo e consultare un medico per la diagnosi e per una terapia adatta alla scomparsa dei sintomi ed alla ripresa graduale dell’attività.
Se il dolore non si limita alla sede lombare ma si irradia posteriormente sulla coscia o anteriormente nella regione inguinale, bisogna sempre sospettare una protrusione discale o un’ernia del disco, osservare riposo assoluto a letto e rivolgersi subito al medico.




CALCETTO


Dove si fa, quando si fa, chi lo pratica.
A scopo ludico praticato in tutte le stagioni da individui di tutte le età. Negli ultimi anni ha decisamente soppiantato il calcio perché è più facile trovare 10 persone anziché 22 e terreni per campi di calcetto (grandi quanto quelli per il tennis).
Norme e regole di buon comportamento
Sport da affrontare con una buona preparazione e mai in condizioni di particolare stanchezza, troppo spesso viene praticato al termine di faticose giornate di lavoro, senza sufficiente allenamento, magari in sovrappeso e senza effettuare riscaldamento e stretching prima della partita. Ciò espone ad una maggior frequenza di traumi.
I traumi più frequenti
Lesioni muscolari, favorite dalle improvvise ed elevate accelerazioni del corpo. Contusioni (fig.3), fratture e lussazioni, dovute a cadute (i campi in cemento sono, ovviamente, i più rischiosi), ai frequenti e poco controllabili contrasti tra i giocatori (date le dimensioni del campo), ai tiri violenti e ravvicinati. Distorsioni di caviglia e di ginocchio (fig.1 e 2), favorite da un terreno irregolare.
Lesioni muscolari
Possono essere di 1° grado, con lesioni microscopiche delle fibre (distrazioni), di 2° grado, con rottura di poche fibre (stiramenti), di 3° grado, con rottura parziale o totale di una parte di muscolo (strappi). Improvvisamente, in genere durante uno scatto, si avverte come una “fitta”, una “frustata” o uno “schiocco”, in corrispondenza di un muscolo.
Fermarsi immediatamente e applicare ghiaccio.


Fig.3 - Lesione muscolare



Se il dolore non scompare subito e persiste, anche se lieve, durante la corsa smettere di giocare, continuare con il ghiaccio per circa 30 minuti ed osservare alcuni giorni di riposo (almeno 5). Se il dolore scompare riprendere gradualmente l’attività. Se persiste, anche se lieve e solo durante la corsa, rivolgersi a un medico. Se il dolore è intenso, se c’è limitazione funzionale, se compare tumefazione e/o ecchimosi visibile immediatamente o nelle ore successive, se si avverte come un “buco” nel muscolo
in corrispondenza della sede del dolore, applicare ghiaccio, osservare riposo assoluto e rivolgersi subito al medico. La ripresa, graduale, avverrà a guarigione avvenuta secondo la prescrizione del medico.
Fratture e lussazioni
Il dolore è immediato ed intenso, la limitazione funzionale evidente. Può comparire una deformazione inusuale. Fermarsi e chiedere aiuto. Chiamare il 118. Non muovere mai la parte traumatizzata. Non cercare mai di “ridurre” (mettere a posto) una lussazione.
Se la frattura è esposta (osso che spunta - ferita cutanea) trattare la ferita al fine di arrestare
un’eventuale emorragia e prevenire le infezioni. Se è colpito un dito o un arto inferiore immobilizzare con stecche di legno o di metallo improvvisate. Se è colpito un arto superiore (clavicola, spalla, braccio) immobilizzare con classica benda al collo (uno
spago, un foulard). In questo caso si può deambulare per raggiungere il pronto soccorso. È sempre utile il ghiaccio per ridurre la tumefazione ma non applicarlo mai direttamente sulla cute soprattutto se la frattura è esposta.
Se si sospetta una frattura di bacino o di colonna non fare nulla, rimanere immobili in posizione supina o prona, chiedere aiuto, chiamare il 118.


BEACH VOLLEY

Dove si fa, quando si fa, chi lo pratica
Sport di origine californiana tipicamente estivo che da semplice passatempo ha guadagnato il rango di specialità olimpica. Come attività ludico-ricreativa ha conquistato le spiagge di tutto il mondo ed è praticato da un sempre maggior numero di individui di età compresa tra i 20 e i 40 anni.
Norme e regole di buon comportamento
La sabbia e le dimensioni del campo rendono i salti e gli spostamenti molto faticosi per cui questo sport va affrontato con un buon grado di allenamento.
Per il caldo è necessaria un’adeguata assunzione di liquidi durante e dopo lo sforzo, ed è opportuno evitare di affrontare una partita dopo un pasto. Questi accorgimenti aiutano a ridurre gli eventi traumatici.
I traumi più frequenti
Il salto sulla sabbia comporta sollecitazioni notevoli nella fase di stacco, aumentando il rischio di lesioni muscolari (fig.3).
La sabbia offre una superficie instabile nella fase di atterraggio aumentando il rischio di distorsioni di caviglia e di ginocchio (fig.1 e 2).
Gli impatti violenti con la palla determinano frequentemente traumi delle dita delle mani.
Una scarsa preparazione può provocare l’insorgenza di patologia cronica della spalla.

Traumi delle dita e delle mani
Se il trauma è lieve, il dolore modesto e la funzione normale si può continuare a giocare. Se il trauma è violento ed il dolore intenso bisogna fermarsi ed applicare subito ghiaccio (fig.4). Se il dolore persiste intenso proseguire con il ghiaccio per almeno per 30 minuti (ogni 2 minuti rimuovere per 30 secondi) .
Se dopo alcune ore compare tumefazione applicare antinfiammatori locali (es. cerotti medicati). La tumefazione, quando coinvolge le articolazioni, riduce la funzionalità. Quando la sintomatologia scompare, la tumefazione si riduce e si riprende una funzione normale si può tornare a giocare. Se compare ecchimosi nelle 24 ore successive al trauma sospettare una frattura e rivolgersi al medico.
Se si ha immediata comparsa di tumefazione e/o ecchimosi sospettare subito una frattura e rivolgersi immediatamente al pronto soccorso.
In presenza di frattura e/o lussazione evidente (le ossa fratturate o lussate possono apparire deformate in modo inusuale) non muovere ed immobilizzare il dito “steccandolo” nella posizione in cui si trova, con piccole “stecche” di legno o di metallo, o legandolo con cautela (con uno spago, un fazzoletto) al dito vicino, quindi rivolgersi al pronto soccorso.
Dolore di spalla
Sollecitazioni intense, nonché ripetute in breve tempo (es. tornei estivi), possono determinare, in soggetti poco allenati e/o predisposti, fenomeni infiammatori acuti e/o cronici della spalla (muscoli, tendini, cavità articolare). Il mancato riscaldamento distrettuale può favorirne l’insorgenza.
Il sintomo classico è il dolore. Esso può comparire durante la gara o, più spesso, dopo la gara, magari durante la notte (il mattino seguente, al risveglio si avverte dolore). Il dolore spesso si accompagna ad una riduzione della funzionalità dell’articolazione e della capacità prestativa.
In queste condizioni è opportuno non giocare e mettere a riposo assoluto la parte interessata
(anche da altre attività). È necessario consultare un medico se il dolore è intenso e non scompare in un paio di giorni. Può essere utile applicare antinfiammatori locali sulla parte dolorante.
Quando il dolore scompare si può riprendere a giocare ponendo attenzione ad effettuare sempre un buon riscaldamento distrettuale. Se il dolore si ripete e comincia a presentarsi frequentemente, bisogna assolutamente rivolgersi al medico.
Una preparazione distrettuale specifica di rinforzo delle strutture maggiormente sollecitate durante il gioco è la migliore forma di prevenzione di questa patologia.




Fig. 4 - Traumi delle dita e della mani










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