La minaccia dell'epatite B

E’ estremamente resistente, ha contagiato 300 milioni di persone in tutto il mondo, di cui 20 milioni sono portatori solo in Italia: è il virus dell’epatite B (HBV). L'Italia è stata tra i primi Paesi occidentali a rendere obbligatoria la vaccinazione contro questo agente virale nel 1991. Ma al Sud, un giovane su 4 è ancora a rischio infezione.

Il virus si trasmette con liquidi biologici, come il sangue o i liquidi seminali. In passato la trasmissione era prevalentemente intrafamiliare e colpiva i bambini.  Ora è invece legata prevalentemente ai fattori di rischio (trasmissione sessuale, tossicodipendenza, iatrogena) ai quali si è esposti soprattutto nell'età adulta.

La sua prevalenza (3% circa) ha convinto il legislatore italiano a produrre una legge ad hoc per la vaccinazione obbligatoria (Legge 165 del 1991): ad oggi tutti i ragazzi sotto i 25 anni dovrebbero quindi essere "coperti" contro l'infezione. Ma Antonio Craxì, direttore della Scuola di specializzazione di Gastroenterologia all'Università di Palermo, avverte: "In realtà le stime parlano di un 85 per cento di reali vaccinazioni. Spiega il professore: “Al nord la percentuale supera il 92 per cento mentre al Sud Italia resta bassa: un giovane su 4 è a rischio infezione".

Il vaccino contro l’HBV è stato il primo effettivo vaccino anticancro, dato che l’epatite B è una maggiori cause di cancro del fegato (aumenta di 30-100 volte il rischio). Viene somministrato attraverso 3 iniezioni: nei bambini di età inferiore a 2 anni si inocula nella coscia, mentre nei bambini più grandi (fino agli adulti) si inietta nella regione deltoidea del braccio. La vaccinazione ha lo scopo di diminuire del 90 per cento, nell'arco di 25 anni, il numero di casi di epatite B: vaccinare solo i soggetti a rischio determinerebbe una riduzione solo del 10 per cento. Si tratta di una vaccinazione obbligatoria in tutta Europa tranne che nei Paesi scandinavi, in Gran Bretagna e in Francia, aree dove la prevalenza dell'HBV è bassa.

Il primo Paese che ha introdotto la vaccinazione obbligatoria è stato Taiwan. Il successo è stato clamoroso:  nei bambini, i più a rischio di infezione cronica, la prevalenza dell'infezione è scesa dal 10 al 3 per cento.


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